Esercizi di
scambio termico per irraggiamento
UNIVERSITA’
DEGLI STUDI DI PARMA
Anno accademico 2000-2001
Corso di laurea : ingegneria
delle telecomunicazioni
Corso di fisica tecnica
Docente del corso : Angelo
Farina
Relazione
della lezione di fisica tecnica tenuta il giorno 18/12/2000 alle ore 16 :30-18
:30
Questo esercizio studia il caso particolare di due superfici ,due corpi grigi, poste l' una di fronte all' altra, separate da una cavità e poste a temperature differenti T1 e T2 .
Fig.1 Scambio termico tra due corpi grigi
Di tali superfici sono anche noti i coefficienti di assorbimento a1 e a2 (di conseguenza anche quelli di riflessione).
In questa situazione vogliamo trovare il ovvero il potere emissivo
Sappiamo che ciascuna delle due pareti emette una potenza e e che invece su ognuna delle due incide una potenza complessiva che chiameremo per s1 e per s2.
Bisogna però anche considerare che sia l'una che l'altra riflettono e che quindi avremo in gioco altre due "pacchetti" energetici cioè la potenza (1-a1) appunto riflessa da s1 e ovviamente (1-a2) da s2.
Da queste informazioni possiamo ricavare un sistema a 2 incognite :
(0)
Questo sistema è stato ovviamente ricavato dal bilancio energetico su ogni superficie.
NB: in realtà ,come avviene per lo studio dell' acustica , bisognerebbe considerare questo caso come un transitorio cioè studiare tutti i possibili rimbalzi energetici passo dopo passo.
Però negli studi di scambio del calore tali fenomeni avvengono talmente rapidamente che fare un bilancio finale non comporta l' insorgere di un errore rilevante. Quindi possiamo risolvere questo semplice sistema ottenendo :
(1)
Se conosco le due potenze incidenti possiamo fare il bilancio su ognuna delle due
superfici con la relazione di Prevost e unire il risultato con l' equazione di
Stefan-Boltzmann per ottenere :
(2)
Ricordando ,dalla teoria precedentemente studiata ,che
(3)
Dove σ0 è la costante di Boltzmann =5.67 10-8 combiniamo la (2) con la (3) ottenendo che :
(4)
N.B. il valore assoluto permette di considerare anche il
caso T2>T1
ESEMPIO NUMERICO :
In questo esempio diamo dei dati numerici per renderci conto di cosa succede dimensionalmente
T1=400K a1=0.8
T2=300K a2=0.6
Sostituiamo cioè nell' equazione trovata precedentemente valori che potremmo trovare in un problema reale otteniamo :
(5)
Volendo quindi calcolare la resistenza termica (qui per unità di superficie ) ottengo
(6)
Si può anche trovare il coefficiente di irraggiamento , cioè
Questo risultato è dimensionalmente concorde con i problemi già visti di convezione tanto che , in genere , non si può non considerare la portata di un fenomeno come l' irraggiamento. La trascurabilità di questi risultati cambia poi a seconda dell' ambito in cui si lavora (in acqua per esempio non si considera ).
Questo esercizio vuole mostrare sia l' importanza di un fenomeno come l' irraggiamento nella realtà che l' utilità dei calcoli fatti in precedenza per lo studio delle reti elettriche equivalenti. Analizza infatti il caso dello scambio di calore tra due pareti, una di cemento e una di mattoni, entrambe intonacate (fig.2 ). La struttura elettrica equivalente è mostrata nella stessa figura.
Fig.2 Parete multistrato e rete elettrica equivalente
Sono noti gli spessori di tutti gli strati:
Spessore 1° strato: intonaco 1cm
Spessore 2° strato: cemento 10cm
Spessore 3° strato: aria 5cm
Spessore 4° strato: mattoni 20cm
Spessore 5° strato: intonaco 1cm
Si vuole ricavare la potenza che si disperde attraverso la parete multistrato.
Le conducibilità dei vari materiali sono rese note:
1. λ2 = lcemento = 1W/mk
2. λ3 =lmattoni = 0.5W/mk
3. λ1,4 = lintonaco = 0.2W/mk
E’ noto anche il coefficiente di convezione dell’ aria poiché non bisogna dimenticare che nella cavità si verificano sia irraggiamento che convezione.
h=5W/m2K
Quanto valgono quindi le resistenze?
Sapendo che S=1m2 e conoscendo le conducibilità ottengo :
parte raggiante 1/hr
1° strato S1/l1 2° strato S2/l2 3° strato S3/l3 4° strato S4/l4
parte convettiva 1/h
Per calcolare il coefficiente di irraggiamento hr utilizziamo il coefficiente di assorbimento
a1=0.6
a2=0.8
E le temperature Tintonaco1=20°C e Tintonaco2=0°C.
All’ intercapedine si può pensare invece una DT (Tp4-Tp3) di 10 oC
Quindi come primo tentativo ipotizziamo Tp3= Tcemento=5°C e Tp4 =Tmattoni=15°C .
Questa ipotesi alla fine risulterà essere assolutamente ragionevole anche se all' inizio le due temperature sono ricavate dalla sola intuizione di chi svolge l' esercizio.
Da questi dati ottengo il calore scambiato per irraggiamento
(7)
E da esso ricavare hr tramite l’ equazione = hrΔT dove ΔT=10°C
Otteniamo così hr = 2.68W/m2K
Risolviamo con tali informazioni la rete equivalente sapendo che le due resistenze centrali sono in parallelo (vedere figura 2 ) e possono dunque essere sostituite con una resistenza equivalente
(8)
La resistenza totale, essendo somma di resistenze (sempre in figura 2 ) in serie è facilmente calcolabile come
(9)
Siamo in vista del traguardo! Infatti (10)
che rappresenta la potenza che se ne va attraverso la parete multistrato.
Questo nuovo parametro ci permetterà di studiare lo scambio termico per irraggiamento fra due e più corpi tenendo in considerazione proprietà ,come l' orientazione relativa tra superfici ,che altrimenti rappresenterebbero un problema assai complesso. Per capire di cosa si tratta facciamo un semplice esempio :
se ho due corpi A e B che si scambiano calore accade che parte della potenza emessa dal corpo A ()viene recepita dal corpo B() mentre un' altra parte si perde; questo è dovuto agli effetti della orientazione sulla trasmissione del calore per irraggiamento tra due superfici .
E inoltre abbastanza comune il fenomeno per il quale si recepisce una quantità di calore differente a seconda di come ci si ponga (di fronte o lateralmente) nei confronti di una sorgente.
Fig.3 - Scambio termico tra due corpi
Definiamo con fattore
di forma ( di vista , di
configurazione ,di scambio) il rapporto
fra il calore assorbito dal corpo B e il
calore totale emesso da A cioè :
(11)
Analogamente
(12)
Che ovviamente rappresenta il rapporto tra il calore assorbito da A e quello totale emesso da B
Questa frazione è quindi basata sull' ipotesi che la radiazione recepita da una superficie è proporzionale all' angolo solido sotto cui viene vista essa stessa dalla sorgente.
Esiste anche un fattore di forma particolare FAA che è definito come frazione della radiazione della superficie A che colpisce la superficie stessa ; per i corpi convessi più comuni questo varrà ovviamente zero.
Il fattore di vista , nella sua forma più generale, sarà sempre minore uguale ad 1. Il caso visto in precedenza delle due superfici piane parallele evidentemente implicava un fattore di forma uguale ad uno.
La tabella sottostante (tab1) mostra il fattore di forma tra due cilindri coassiali di lunghezza finita al variare delle loro dimensioni mentre quella successiva (tab 2) indica il fattore di vista del secondo cilindro su se stesso . Questi dati ci serviranno nello studio di particolari problemi in seguito.
Tab. 1 Fattore di forma
di 2 cilindri concentrici.
CASI PARTICOLARI
1) uno dei due corpi è caratterizzato da una superficie Sa piana sterminata mentre l' altro presenta una superficie sferica Sb<<Sa (fig.4)
Fig.4 -Scambio termico tra due corpi di dimensioni non
confrontabili
(13)
Valutando invece FBA si può notare che vale 0.5 poiché metà della potenza dalla sfera (quella emessa dall' emisfero che non si affaccia su SA) si disperde.
2) Superficie chiusa convessa costituita da due o più parti indipendenti ( in figura 5
è mostrato il caso di tre parti indipendenti)
Fig.5 -Corpo concavo formato da tre superfici diverse
Come si può facilmente vedere in figura ogni parte cede energia a se stessa e alle altre, tant' è che svolgendo un semplice bilancio si ottiene che :
(14)
Dividendo quest' espressione per Qa si ottiene
(15)
La potenza è cioè equilibrata.
Tale relazione vale quindi per qualsiasi numero N di superfici e non è altro che la formulazione matematica della regola della somma :
la somma dei fattori di vista della superficie i di una cavità verso
tutte le superfici della cavità ,essa stessa inclusa, è uguale ad uno.
3) un corpo ha superficie Sa concava contenete un corpo B convesso
Fig.6 -Scambio termico tra un corpo concavo contenente uno convesso
FBA vale ovviamente 1 poiché tutte le radiazioni emesse da B cadono su A, mentre FAB non è 1 perché una frazione dell' energia emessa da A si chiude su A stessa, essendo Sb piuttosto ridotta, quindi FAB<<1
Studiamo meglio questa situazione:
chiamiamo e le potenze emesse da ciascuna superficie, mentre e quelle incidenti.
Possiamo utilizzare gli stessi concetti utilizzati nel primo esercizio, e indichiamo con e le potenze scambiate rispettivamente da A e da B. Otteniamo così un sistema di due equazioni in due incognite che, risolto, ci permette di ricavare
Pertanto sarà:
(16)
risolvendo il sistema per sostituzione, otteniamo:
; (17)
ricordando che è FBA=1 e FAA=1-FAB e utilizzando la relazione di Prevost (per la potenza scambiata complessiva) si ha:
. (18)
Dato che si ha poi:
, , (19)
la (18) equivale alla relazione:
, (20.a)
che nel caso di superfici completamente affacciate (FAB=1 e Sa= Sb), considerando anziché mi permette di ottenere (20.b)
che è , ovviamente lo stesso risultato del primo esercizio
La (20) consente inoltre di determinare rapidamente il valore di FAB; infatti se Ta=Tb, deve essere anche Qs=0, per cui dovendosi annullare il numeratore della (20) deve essere:
. (21)
E’ una relazione che vale solo se il corpo B è convesso (altrimenti emetterebbe in parte su di sé e i nostri calcoli precedenti non sarebbero più validi) e se entrambe le superfici sono isoterme.
Consideriamo un caso particolare: Sa/Sb molto grande, cioè FAB<<1. Nella (20) posso trascurare il 2° termine al denominatore; ricordando che possiamo scrivere Sb=FABSa si ottiene:
. (22)
Si osserva quindi che per un corpo dentro un ambiente grande (situazione frequente nei nostri problemi), entrambi grigi, si ottiene una relazione come se esso fosse contenuto in un corpo nero.
Esercizio 3
Consideriamo un forno rotante per la cottura del cemento: si tratta essenzialmente di un cilindro rotante attorno al suo asse. Lo scambio termico sulle facce è trascurabile poiché la dispersione del calore avviene solo lateralmente. Si chiede di determinare la potenza dispersa dal forno prima che si operi qualche modifica per limitarla.
Fig.7 -Forno rotante per la cottura del cemento
Dati del problema :
Df=1.5m
L=5m
Tp=523K
T∞=300K
a=0.8
La soluzione è immediata, infatti
= (23)
con S=πDfL
Questa potenza risulta essere eccessiva; per ridurla si installa un secondo tubo formato da un foglio di lamiera zincata (non rotante) il cui diametro Ds è 2.25m e il cui coefficiente di assorbimento as è 0.4
Fig.8 -Sezione del forno schermato
Fig.9 -Rete elettrica equivalente
Chiamando le due superfici di forno e lamiera Sf e Ss
possiamo risolvere rapidamente il problema ,ovviamente la nostra nuova
incognita sarà la potenza .
Teoricamente lo schermo stesso dovrebbe avere una resistenza termica conduttiva che però (come si vede in figura 9 ) è trascurabile in questo caso.
Di conseguenza la potenza scambiata sarà
(24)
Questa situazione implica l' uso della forma complessa dell' equazione trovata in precedenza, in quanto le due superfici sono confrontabili tra loro. Uguagliando quest' espressione con la prima calcolata si ottiene una "semplice" equazione con incognita TS
(25)
(26)
Ts = 437K che permette di trovare con una delle due equazioni trovate ,in questo caso la (25),
(27)
Si è quindi ridotta di più di un terzo la potenza scambiata senza introdurre alcun isolante.
Esercizio 4
Completiamo la trattazione dell' esercizio sulla convezione del 12-12-00 (per maggiore precisione vedere la tesina di Sordi Francesco ) in cui si cercava di impedire fenomeni di arrugginimento da parte di un tubo attraverso uno strato isolante .
Si era ipotizzato un diametro dell' isolante posto intorno al tubo preso in considerazione pari a 20mm. Conoscendo il coefficiente di assorbimento, la conducibilità termica, il coefficiente di convezione interno ed esterno, ci si domanda se i risultati precedentemente ottenuti sono ancora validi alla luce della conoscenza dei fenomeni di irraggiamento.
Fig.10- Sezione del tubo
Dati
Usando la formula semplificata per l’irraggiamento (non lineare):
(28)
Dalla definizione di coefficiente di irraggiamento so che :
(29)
Quindi sostituendo numericamente si ha:
(30)
Nella nuova rete elettrica equivalente bisogna introdurre una resistenza in parallelo rispetto a quella convettiva; questo non comporta nessun cambiamento nella risoluzione del problema, se non dal punto di vista numerico. Si trova infatti che la resistenza totale è
Rtot = 0.6466+0.7879 = 1.434Km/W
A questo punto siamo in grado di calcolare la potenza totale scambiata
(31)
Per trovare infine :
(32)
Quindi il raggio dell’isolante determinato nell’esercizio precedente è ancora valido, essendo la nuova temperatura di parete ancora maggiore di 10°C.