IL SECONDO PRINCIPIO DELLA
TERMODINAMICA
Premessa L'energia è quantitativamente tutta uguale 1J = 1J (sempre! ) ma
qualitativamente esistono delle differenze, infatti tanto più un tipo di
energia è convertibile tanto più è pregiata.
·
In
un processo di conversione, non tutta l'energia originaria si trasforma in
energia utilizzabile, una parte viene emessa come energia dissipata ( sotto
forma di calore oltre tutto nocivo per l'ambiente )
·
Data
una quota complessiva di energia essa si scompone in EXERGIA ( energia
convertita utilizzabile ) e ANERGIA ( energia persa, perché sotto forma
inutile, non scomparsa )
·
Il
coefficiente di rendimento ci aiuta, quindi, a giudicare se l'energia presa in
esame si può definire pregiata, tanto più il coefficiente si avvicina a 1 tanto
più l'energia è nobile.
L'energia elettrica è molto
pregiata, perché facilmente convertibile come l'energia cinetica, potenziale e
meccanica, infatti tendono tutte a 1.
Il calore invece dissipa
troppo infatti l'energia termica costa meno di
quella elettrica.
Parentesi:
In Italia le aziende che
vendono ai consumatori energia variano da città a città.
Questo comporta
competizione, per cui, possono avvenire logiche di mercato dove non venie
rispettata la qualità dell'energia nel suo rapporto col prezzo.
A Parma questo servizio è
svolto dall'AMPS (Azienda municipalizzata pubblici servizi).
Un architetto oltre alle
considerazioni tecniche deve tener conto delle leggi di mercato che dipendono
dalle scelte energetiche della zona.
Le risoluzioni progettuali
non ricadono direttamente sul costo delle costruzione ma sulle bollette di chi
le abita.
Meglio progettare edifici
con la possibilità di permutare gli impianti dato che nel tempo cambiano le
tariffe o peggio ancora un'Energia può uscire dal mercato quindi se l'impianto non è convertibile l'edificio è
subito svalutato.
IL SECONDO PRINCIPIO DELLA
TERMODINAMICA
Il secondo principio della
termodinamica è enunciabile in forme diverse, una di queste è il postulato di
KELVIN, un altro quello di CLAUSIUS.
Questi due postulati sono
equivalenti, accettato uno qualunque di essi l'altro ne è una conseguenza.
POSTULATO DI KELVIN
E' impossibile ottenere la totale conversione di calore in lavoro, (infatti il coefficiente
di rendimento dell'energia termica è minore di 1).
Questo postulato prende
anche il nome di "postulato dell'impossibilità del moto perpetuo di
seconda specie". A tale proposito va ricordato che, ancora nel Cinquecento
e nel Seicento, molti tecnici e inventori credevano nella possibilità del moto
perpetuo:
1 specie = un sistema capace di creare lavoro senza
apporto energetico cioè Energia che scaturisce dal nulla
IMPOSSIBILE!!! Vietato dal primo principio
2 specie = un sistema capace di trasformare in
lavoro tutto il calore che veniva fornito ad esso (rendimento pari al 100%).
IMPOSSIBILE!!! Vietato dal secondo principio.
Molti
tecnici speravano che si sarebbe potuto riutilizzare il calore generato dal
processo, per produrre nuovo lavoro secondo un ciclo indefinito di reciproche
trasformazioni
3 specie =
un sistema che non eroga lavoro ma che non richiede, ad esempio una ruota che
gira, in assenza di attriti, perennemente.
POSSIBILE,
anche se molto difficile da creare sulla terra.
E' impossibile che l'unico risultato di una trasformazione sia il
passaggio di calore da un corpo a temperatura più bassa a un corpo a
temperatura più alta.
Questo postulato non afferma che non si possa avere un passaggio
di calore da un corpo a temperatura più bassa a uno a temperatura più alta
(come avviene nelle macchine frigorifere) ma che può verificarsi solo a
condizione che avvenga un fenomeno compensatore.
Parentesi:I frigoriferi non sono elettrodomestici molto costosi perché consumano
molto meglio, non speculare sul prezzo iniziale ma puntare al risparmio totale.
Se viene dichiarato per un
frigorifero un lavoro minimo più basso della soglia limite è sicuramente un
imbroglio. Spesso i rivenditori usano unità di misura diverse.
LA NEGAZIONE DEL PRINCIPIO
DI CLAUSIUS COMPORTA LA NEGAZIONE DEL
PRINCIPIO DI KELVIN
Se
si ammette che il principio di Clausius non sia valido diviene possibile
ammettere che esista un congegno capace di trasferire spontaneamente calore da
una sorgente a bassa temperatura a una sorgente a temperatura maggiore.
Consideriamo allora l'insieme di tale congegno e di una macchina termica che operi reversibilmente tra le due sorgenti T1 e T2 prelevando esattamente una quantità di calore Q dalla sorgente a temperatura T2 e cedendo una quantità di calore Q' (Q'<Q) alla sorgente a temperatura T1commpiendo quindi un lavoro L=Q-Q'. Come si può notare in figura, la sorgente a temperatura T1 non fa altro che spostare del calore da un punto all' altro dell' insieme dei due congegni.
Ne segue allora che l' insieme dei due congegni costituisce un' unica macchina termica capace di prelevare una quantità di calore Q-Q' da una sola sorgente e di trasformarla in lavoro, ma questo è proprio quanto viene negato dal postulato di Kelvin!!
IL PRINCIPIO DI
FUNZIONAMENTO DI UNA MACCHINA TERMICA
Una macchina termica
operante tra due sorgenti di calore è un congegno che assorbe dalla sorgente
calda una quantità di calore Q1 e cede alla sorgente più fredda una quantità di
calore Q2<Q1 realizzando un lavoro L=Q1-Q2.
Il rendimento risulta
quindi espresso dalla seguente relazione
Con Q2 che non potrà mai
essere uguale a zero (perché in tal caso verrebbe meno la condizione di dover
cedere calore a una sorgente fredda) e
quindi il rendimento risulterà sempre minore di1.
CARNOT è il primo a valutare
il coefficiente economico e afferma che il valore massimo di tale coefficiente
appartiene alla macchina che opera tra 2 sorgenti assegnate in modo
reversibile, cioè quando è possibile invertire in ogni istante il senso della
trasformazione e riportare il sistema nelle condizioni iniziali ripassando per
gli stessi stati fisici.
Questa macchina che prende il nome di macchina di
Carnot opera con un ciclo che comprende due trasformazioni isoterme (a temperatura
costante) e due trasformazioni. adiabatiche. (cioè in cui non si scambia calore
con l'esterno).
Il coefficiente economico di una macchina è
indipendente dalla natura del corpo intermediario (cioè il corpo che scambia
calore con tali sorgenti) e dall'ampiezza del ciclo, e dipende unicamente dalla
temperatura T1 e T2 delle sorgenti con le quali avvengono gli scambi di calore.
Per cui risulta espresso:
N.B. La macchina di Carnot
opera per definizione solo tra due sorgenti.
IL PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO
DI UNA MACCHINA REFRIGERANTE
Il ciclo di Carnot percorso
alla rovescia opererebbe non come macchina termica produttrice di lavoro
meccanico ma come refrigerante.
Infatti si avrebbe un
trasferimento di calore Q2 da una sorgente a temperatura T2 a una sorgente a
temperatura maggiore T1, a spese di un
lavoro L fatto sul sistema.
In una macchina refrigerante
ciò che interessa è il freddo ottenuto non il caldo quindi il mio coefficiente
di rendimento estivo è dato da
Mentre in una pompa di
calore, una normale macchina frigorifera in cui ciò che mi interessa è il
caldo, il coefficiente di rendimento invernale è dato da
Si nota per cui che una
macchina refrigerante d'inverno rende di più.
Parentesi:
Molti condizionatori sono
già invertibili, infatti attraverso un pulsante posso invertire le valvole.
Le macchine frigorifere sono
danneggiate dallo stare ferme, convertire il condizionatore in pompa di calore
allunga la vita della macchina, è più
ecologico perché si sottrae calore all' ambiente, non ci sono fumi di scarico,
è più sicuro perché gli incendi sono impossibili al massimo salta un fusibile,
ed è molto meno dispendioso perché il coefficiente di rendimento è pari a 1+hest
cioè più elevato di quello di una stufetta a corrente elettrica al
massimo pari a 1.
ESERCIZIO:
In un serbatoio:
Dati: Q1= 1000J Incognite: L
T1= 300° C Q2
T2= 20° C
RISOLUZIONE:
L= Q1 x
e e= 1-T2 / T1= 1-293/573= 0,488
N.B. per il rapporto è
necessario esprimere la temperatura in gradi Kelvin
L= 1000 x 0,488= 488J Q2= (1-e) x Q1= (1-0,488) x 1000=
512J
ESERCIZIO:
In un termosifone:
Dati: Q1=1000J Incognite: L
T1=70°C Q2
T2=20°C
RISOLUZIONE:
e=1- 293/343 = 0,146 L=1000 x 0,146=
146J
Q2= (1-
0,146)x 1000= 854J
Come si può notare il lavoro
è minore del calore rilasciato infatti lo scopo di un termosifone è quello di
riscaldare non di convertire Energia in lavoro.