PROBLEMI DI TERMODINAMICA

 

Vi è una prima distinzione da fare nell’affrontare un problema di termodinamica:

1)      se esso riguarda il vapore di acqua saturo

2)       se invece coinvolge miscele di aria e vapore.

Grandezza fondamentale in entrambe i casi risulta essere il titolo X che si ottiene però in maniera diversa, in quanto per

 

1)  X =

 

dove Mv rappresenta la massa del vapore, mentre Mtot è la massa totale. Quindi per esempio

 

Mv = 0.05 Kg

Mliq = 0.95 Kg

Mtot = 1 Kg

 

              X =

 

Diversamente si ha per

2)        X =

in cui Ma è la massa secca dell’aria e non quella totale. Dunque in questo caso

 

 

Mv = 5 kg

Ma = 100 kg

Mtot = 105 kg

 

               X =

 

Possiamo notare come in questo secondo caso non via sia demarcazione netta degli elementi coinvolti come avveniva nell’iterazione tra liquido e vapore, ma vi è una miscela di aria e vapore. Proprio per questo motivo l’unità di misura del TITOLO X va qui lasciata indicata, non essendo semplificabile una massa di aria con una massa di vapore.

 

            Poiché i dati degli esercizi variano a seconda del numero di matricola dello studente, di seguito verrà considerato per la risoluzione il numero di matricola 123456. Per avere i risultati utilizzando dati di ingresso differenti, si rimanda alla relativa tabella di Excel.

 

ESERCIZI DAL COMPITO DEL 1/02/2001 (PRIMO APPELLO)

1° Esercizio – Termodinamica

 

Aria secca è contenuta entro uno stantuffo, su cui grava la pressione atmosferica ed un peso avente massa M pari a 100+AB kg, che mantiene costante la pressione al suo interno. L’area dello stantuffo A è pari a 100+CD cm2. La temperatura iniziale T1 del fluido entro lo stantuffo è pari 20+EF °C. L’altezza iniziale dello stantuffo, z1, è pari a 100mm. Al fluido viene comunicata dall’esterno una quantità di calore Q pari ad 1 kcal. Il fluido si espande, sollevando il peso. Trovare:

- Altezza finale dello stantuffo z2                             

- Temperatura finale T2     

 

 

M = 112 kg

A = 134 cm2 = 0,0134 m2

T1 = 76 °C

z1 = 100 mm

Q = 1 kcal

Pa (pressione atmosferica) = 101.325 pa

 

Il fatto fondamentale da considerare è, innanzitutto, che la trasformazione avviene a pressione costante, si ha cioè questa situazione

 

GRAFICO 1

Ptot =  Pa +

 

V1 ==

 

Utilizzando l’equazione di stato dei gas perfetti si ottiene inoltre:

 

P1V1 =  = 0,002455 kg

 

dove si ricorda che P1, V1, T1, rappresentano rispettivamente pressione, volume e temperatura allo stato iniziale, mentre R è una costante.

Dal primo principio della termodinamica sappiamo che

 

U2 – U1 = Q – L        (1)

 

cioè che la variazione di energia interna del sistema  è pari al lavoro L sottratto alla quantità di calore Q e inoltre dalla definizione di ENTALPIA che

 

         (2)

 

 Ma poiché il sistema passa dallo stato iniziale 1 a quello finale 2 tramite una trasformazione isobara (cioè a pressione costante) dalla (2) segue che

 

           

 

e da (1) si ottiene

 

    (3)

 

dove cp è la capacità termica a pressione costante. Possiamo ora ricavare T2 ricordando che 1kcal corrisponde a  4187 J:

 

             = 1781.4 °C

 

e V2:

 

 

           

 

da cui otteniamo l’altezza finale dello stantuffo

 

 

            z2 =

 

Vogliamo ora calcolare aggiuntivamente

a)  il lavoro L compiuto per sollevare il grave

b)  la variazione di entropia .

Per quanto riguarda il primo punto si ha già disponibile ogni dato:

 

            0,589 m – 0,1 m = 0,489 m

           

L =

 

A questo punto, una verifica del lavoro L così ottenuto si può ottenere calcolando l’area del rettangolo sotteso al grafico della trasformazione (GRAFICO 1)

 

            L = (V2  -V1) (P – Pa) =(0,007896 m3 – 0,00134 m3) (183319 pa – 101325 pa) = 537 J

 

Per ricavare la variazione di entropia ricordiamo invece la (3) e scriviamola sotto la forma

 

                

 

             =

 

 

2° Esercizio – Termodinamica

 

Risolvere nuovamente l’esercizio n. 1, ma sostituendo vapore di acqua saturo all’aria secca. In questo caso non è assegnata la temperatura iniziale T1, ma è invece assegnato il titolo x1, che vale 0.1+F/40. Trovare:

 

- Altezza finale dello stantuffo z2 

- Titolo finale x2                                                          

           

 

x1=

M = 112 kg

A = 134 cm2 = 0,0134 m2

T1 = 76 °C

z1 = 100 mm

Q = 1 kcal

Pa (pressione atmosferica) = 101325 pa

 

 

Consideriamo inizialmente che, trattandosi di vapore di acqua saturo, il fatto di avere pressione costante ci permette di conoscere, tramite le tabelle, anche la relativa temperatura di saturazione; abbiamo infatti

 

 

            P= 183319 pa              Tsat= 117 °C

 

 

siamo cioè di fronte ad una trasformazione sia ISOBARA che ISOTERMA. Se ricordiamo ora la (3), sappiamo che

 

                         H2 – H1 = Q = 4187 J

 

e che per calcolare l’entalpia specifica possiamo considerare la relazione

 

                         hx = hL + xhd

 

in cui hL e hd rappresentano rispettivamente l’entalpia specifica dell’aria secca e l’entalpia specifica del vapore d’acqua e x il titolo.

Si ottiene quindi che

 

                         4187 J    (4)

 

 

Poiché in questo caso non vi è aria secca, hL2 e hL1 sono nulli; inoltre è dato il titolo x1, mentre rimangono incognite l’entalpia hd che possiamo conoscere attraverso le tabelle e pari a 2211  e MH2O che si può ricavare dalla formula per il calcolo del volume specifico:

 

                         (5)

 

Ma v1  si ottiene anche dalla relazione che lo lega al titolo x1; tramite le tabelle si ha così che

 

     (6)   = 0,001058 + 0,25

 

e sostituendo questo valore in (5) dove V1 era già stato calcolato nel primo esercizio si ottiene

 

            MH2O=  = 0,007512 kg

 

Si è ora in grado di ricavare da (4) il titolo x2 :

 

            x2 = x1 + = 0.502

 

Ricaviamo ora il secondo volume specifico v2 nello stesso modo di (6)

 

     v2 = 0,001058  + 0,502

 

     V2 =   m3

 

A questo punto abbiamo tutti gli elementi per ottenere l’altezza z2 finale dello stantuffo:

 

    

 

 

In aggiunta a quanto richiesto dal problema si voglia calcolare anche

- il lavoro compiuto L

- la variazione di entropia

Per quanto riguarda il primo punto, abbiamo già tutti gli elementi a disposizione, ricordando che è possibile ottenere il lavoro tramite la relazione

 

            112kg109,87 J

 

dove si ricorda che g rappresenta l’accelerazione di gravità.

Ricordando che la variazione di entropia è pari a

 

                   (7)

 

rimane da determinare solo l’entropia differenziale Sd, ottenibile da

 

            Sd =  

 

Quindi dalla (7) si ha che

 

           

 

ESERCIZIO DAL COMPITO DEL 28/02/2001 (SECONDO APPELLO)

 

3° Esercizio – Termodinamica

 

Entro un ambiente di volume V pari a 100+CD m3 si trova aria umida con temperatura T1 pari a 20+E °C ed umidità relativa  pari a 30+F %. Nell’ambiente viene introdotta un massa di acqua MH2O, alla temperatura T1, cosicché l’umidità cresce ad un valore pari a 60+F %. Ovviamente la temperatura cala, mancando qualsiasi apporto di calore esterno. Determinare:

 

- Massa di aria secca contenuta nell’ambiente                                                                    

- Massa di acqua MH2O da aggiungere                                                                                           

V= 134 m3

T1= 25 °C

36% = 0,36

66% = 0,66

 

            Consideriamo innanzitutto che questo problema riguarda due categorie: una prima che coinvolge la sfera dei gas perfetti ed una seconda che si riferisce alle miscele di aria e vapore. Per calcolare infatti la massa d’aria secca contenuta inizialmente nell’ambiente, basta ricordare l’equazione di stato dei gas perfetti nella forma

 

                     (8)

           

 

            Ricavando la pressione iniziale P1 tramite il prodotto tra il grado igrometrico iniziale e la pressione di saturazione Psat (il cui valore è noto dalle tabelle) ,si ha che

 

            P1 =

 

e si può ottenere di conseguenza anche la pressione parziale Pa tramite la legge di Dal ton, infatti

 

            Ptot = 101325 pa =Pa + P1   101325 pa – 1141 pa = 100184 pa

 

Si è così in grado di ottenere la massa di aria secca Ma dalla (8)

 

            Ma =

 

 

            Si prenda ora in considerazione il diagramma psicrometrico relativo al problema, che riporta le temperature sull’asse delle ascisse, il titolo x sulle ordinate e sulle linee curve l’umidità relativa  in percentuale:

 

 

 

 

Come si può facilmente vedere, vi è una relazione che lega il titolo x al grado igrometrico, infatti:

 

            x1 =       (9)

 

in cui Ptot rappresenta, in questo caso, la pressione atmosferica e Ps la pressione di saturazione del vapore alla temperatura considerata (25°C), valore che si ricava dalle tabelle. Si hanno ora gli elementi per calcolare l’entalpia specifica dell’aria umida

 

                 (10)

 

 

dove compaiono il calore di vaporizzazione dell’acqua ro=2500 ed il calore specifico del vapore d’acqua cp,v= 1,9. Per ottenere la massa d’acqua introdotta MH2O occorrerebbe ora il titolo incognito x2 in quanto

 

MH2O = Ma    (11)

 

ma tale titolo, come sappiamo dalla (9) è legato alla pressione di vapore saturo alla temperatura T2, anch’essa incognita. Procediamo allora per tentativi ipotizzando una temperatura T2 alla quale corrisponderà una pressione di saturazione Ps ottenibile dalle tabelle. L’attendibilità di questa prima ipotesi potrà poi essere verificata in seguito.Cominciamo col considerare una temperatura T2 = 22°C e di conseguenza una pressione Ps pari a 0,02642ba; il titolo x2 ricavato tramite la (9) sarà dunque:

 

x2 =

 

In base a quanto ricavato la massa d’acqua introdotta risulta dalla (11)

 

MH2O =

           

Occorre però, a questo punto, accertarsi di essere giunti ad un valore verosimile; per farlo ricordiamo la (10) e riscriviamola nella forma

 

           

 

                     

                              (12)

 

Si nota come l’unica incognita in tale equazione sia l’entalpia specifica J2; ottenendola con un’altra relazione potremo poi sostituirla nella (12) e confrontare il valore della temperatura T2 così ottenuta, con quella che avevamo inizialmente ipotizzato di 22°C. Per fare ciò prendiamo ora in esame la definizione di entalpia che mette in relazione la variazione di entalpia e la variazione di energia interna:

 

                (13)

 

ma poiché l’energia, e di conseguenza l’entalpia è conservata, la (13) rimane così formulata

 

           

               (14)

 

Scrivendo H2 tramite l’entalpia specifica J2, si ha che

 

           

 

e allo stesso modo

           

           

 

dove hL rappresenta l’entalpia specifica dell’aria umida. In questo modo la (14) diventa

 

                  (15)

 

Si può ottenere il valore di hL tramite il calore specifico dell’aria CL e la temperatura T1:

 

            hL =

 

 

Abbiamo a questo punto tutti gli elementi per ricavare dalla (15) l’entalpia specifica

 

            J2 =

 

Andando a sostituire questo valore nella (12) notiamo però che:

 

            T2 =

 

Risulta cioè una temperatura che si discosta sensibilmente da quella ipotizzata di 22°C. Questo significa che si è scelto un valore eccessivo ed occorre perciò considerare una nuova temperatura T2 che sia in grado di fornire, in questa verifica, un valore più verosimile. Si verifica (*) che tale attendibilità si raggiunge assumendo una temperatura T2 di circa 19,57°C, dalla quale si ricava per la (11) una massa d’acqua pari a

 

            MH2O =

 

in cui il titolo x2 è sempre ottenibile dalla (9). In questo caso si ha infatti l’entalpia specifica J2 pari a

 

            J2 =

 

e riotteniamo una temperatura T2 uguale a

 

            T2 =

 

 

 

 

(*) Per la verifica si rimanda alla relativa tabella di Excel