Ponticelli Silvia
Matricola 138827
Lezione del 29/11/01 14.30-16.30
-SISTEMI APERTI E SISTEMI CHIUSI-
Def: si chiama SISTEMA CHIUSO un qualsiasi sistema, reale o fittizio, che non ha scambi di massa con l’esterno. Gli unici scambi permessi a questo tipo di sistema sono di calore Q e lavoro L, da cui la formula
(1)
dove DU è
l’energia interna, rappresentante gli scambi energetici avvenuti:rappresenta
cioè lo stato di un sistema chiuso.
(2)
Def: si chiama SISTEMA APERTO un qualsiasi sistema la cui massa è soggetta a variazioni, così come il calore Q e il lavoro L. Ne rimane tuttavia inalterato il volume.
In questo tipo di sistema, m rappresenta la massa entrante e uscente e Q il calore entrante che, tramite un dispositivo, genera lavoro tecnico L*. Il lavoro tecnico è, infatti, definito come lo scambio di lavoro con dispositivi interni al sistema.
Lezione del 29/11/01-14.30-16.30
Considero ora un sistema chiuso fittizio:
in cui
rappresenta una
variazione di massa infinitesima:
la massa entrante
e
la massa uscente. Non sono però relazionate in alcun
modo, infatti
(3)
è
l’equazione che mi rappresenta la situazione iniziale del sistema aperto che
vado a studiare. è tutta la sua massa con l’aggiunta di quella ausiliaria
antecedente il sistema. In
(l’istante di
partenza),
entra nel sistema.
: in quest’intervallo, rappresentato dall’istante
a cui si aggiunge il
tempo
trascorso, la massa
entra nel
sistema ed esce dall’altra parte.
L’equazione che per i sistemi chiusi è M=costante, si traduce, nei sistemi aperti, in questo modo:
(4)
e descrive la massa contenuta nel sistema aperto V.
Dividendo
per , e operando con appositi passaggi, ottengo che la mia
equazione di partenza diventa:
(5)
in
cui, in particolare, è la portata in massa
all’ingresso, e , al contrario,
la portata in massa
all’uscita.
Eguagliando
il primo membro a e il secondo a
, ottengo:
(6)
che mi dice che la variazione di massa all’interno del sistema aperto V è pari alla differenza tra la massa entrata e quella uscita.
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-SITUAZIONE DI EQUILIBRIO-
Una situazione di equilibrio all’interno di un sistema aperto, presuppone che si sia bloccata la situazione di massa totale e di energia dentro il sistema (nonostante ciò è consentito passaggio di massa).
Tradotto in un’equazione si ha:
(7)
(il sistema è studiato nel caso abbia una sola entrata e una sola uscita)
Considerando:
densità all’ingresso e
densità all’uscita
velocità all’ingresso e
velocità all’uscita
superficie all’ingresso e
superficie all’uscita
Si ha che:
(8)
-EQUAZIONE DEL BILANCIO ENERGETICO-
Considero un sistema chiuso fittizio, il suo bilancio energetico sarà:
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(9)
(si
noti l’uguaglianza con i sistemi chiusi, in cui ), l’energia totale del sistema sarà quindi data dall’energia
di V, più l’energia
(10)
in cui
rappresenta l’Energia
totale ed
l’energia iniziale.
Svolgendo l’equazione del bilancio energetico, precedente, si ha che l’energia totale sarà:
(11)
in cui
pressione,
energia cinetica, ma si possono trascurare,
è, invece, l’energia
contenuta in V, all’istante
.
L’energia iniziale sarà:
(12)
(13)
in cui
è il lavoro scambiato
dalle due superfici mobili
e
,
e
(14)
(15)
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Per cui, il lavoro tecnico ottenuto in funzione della precedente formula sarà:
(16)
(17)
dividendo
per h ottengo l’equazione che mi
descrive la variazione di energia continua in V, nel tempo .
(18)
dove rappresenta la
potenza termica,
la potenza tecnica, e
l’intervallo di tempo
(questa formula è valida in situazioni di sistemi stazionari aperti con una
sola entrata e una sola uscita).
Ponendo
e moltiplicando
nell’equazione precedente, ottengo:
(19)
in cui e
rappresentano
rispettivamente il calore totale e la potenza tecnica dati nell’unità di tempo,
l’energia specifica
entrante, ed
l’energia specifica
uscente. E si può considerare come la semplificazione dell’equazione:
(20)
[WATT:
unità di misura della potenza, il simbolo sta ad indicare che
l’unità di misura che sto trattando è considerata nel tempo: quantità/tempo].
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ESERCIZI
N°1
DATI INCOGNITE
[posso considerare il sistema come se fosse chiuso]
(stato
iniziale) (Dopo la traslazione del pistone
da A a B).
(stato
finale)
[
dell’aria
]
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-Pressione Finale:
[circa 5 volte la
pressione ambientale]
-Massa Totale:
[
]
-Temperatura Finale:
Ricordiamo che , ma in questo caso, essendo una trasformazione adiabatica
reversibile, posso eliminare il calore Q.
Mi resta da trovare il lavoro L.
L’equazione rappresenta il lavoro totale (cui contribuisce la pressione atmosferica), vale a dire il lavoro dato dall’esterno per fare questo tipo di compressione. Il segno negativo è una convenzione che sta ad indicare il lavoro esterno.
In particolare, la parte del lavoro totale fornita dalla pressione atmosferica esterna, è data dalla formula:
Il lavoro netto, invece, è:
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N°2
(questo sistema va considerato aperto, poiché ha due aperture che consentono scambio di materia con l’esterno).
(
in quanto si tratta di una trasformazione adiabatica)
dove e
rappresentano,
rispettivamente, la temperatura d’uscita e la temperatura d’entrata.
Svolgendo l’equazione ottengo -L, il lavoro tecnico che occorre per comprimere il fluido.
Nel sistema aperto interessa solo il lavoro tecnico: