MISCELE DI ARIA E VAPORE D’ACQUA
STRUMENTI PER LE MISURE IGROMETRICHE
Esiste una serie di strumenti utilizzati per
misurare il contenuto d’acqua nell’aria, ovvero la misura di umidità relativa
dell’aria, il cosiddetto vapore acqueo. Questi strumenti tecnici per la
misurazione utilizzano sostanze
igroscopiche che possiedono la
proprietà di assorbire l’umidità atmosferica, alterandosi con l’assorbimento.
In questa sezione vengono presi in esame questi
strumenti che si distinguono in:
Ø Psicrometro o igrometro di Assman
La lezione si conclude con alcuni esercizi esplicativi.
Strumento tra i più classici, che non si rivela molto preciso, costituito da un fascetto di capelli, una molla, un rotore centrale, alcuni ingranaggi, una ruota dentata, una scala graduata, un indicatore.
fig.1 – schema di igrometro a capello
Il fascetto di capelli varia di lunghezza a seconda del grado di umidità. Il fascetto è teso tra un punto fisso e uno mobile, tenuto da una molla. I capelli hanno la proprietà di variare di lunghezza a seconda del grado di umidità (si accorciano all’aumentare del grado idrometrico); si aziona così il punto mobile e attraverso un sistema di ingranaggi e di ruote dentate sposterà l’indicatore sulla scala graduata. In questo modo è possibile leggere il relativo grado di umidità.
E’ importante che il fascio di capelli sia un assortimento accurato tra vari campioni di tipo diverso per ottenere una migliore valutazione.
Una variante di questo strumento è l’igrografo utilizzato nelle applicazioni di misura in campo meteorologico e in ambienti dove vi sono strumenti di trattamento aria che devono mantenere condizioni costanti (ad es. musei, biblioteche).
E’ costituito da una cassetta metallica con una finestrella che permette l’entrata dell’umidità e da una zona trasparente in cui è situato un tamburo girevole avvolto da un rotolo di carta che verrà frequentemente sostituito, sul quale tre pennini (braccetti meccanici con punta di feltro) lasciano traccia, movimentati rispettivamente da un termometro, da un igrometro a capello, e da un barometro.
fig.2 - igrografo
E’ necessario un controllo e una visualizzazione grafica costante nel tempo per la conservazione di materiale particolare (come libri o opere storiche). Per questo il rotolo di carta posto sul tamburo girevole viene controllato in intervalli di tempo molto brevi.
Questo strumento è molto importante anche per quanto riguarda la stratificazione storica dei dati e le statistiche perché l’immediatezza della visualizzazione grafica permette un continuo miglioramento del confort termoigrometrico.
Questo metodo, normalmente impiegato in laboratorio, pesa l’effettivo quantitativo di umidità dell’aria e quindi fornisce direttamente il titolo, ma viene usato solo per i gas compressi.
E’ costituito da un tubo di vetro o materiale trasparente contenente granuli di materiale avido d’acqua (H2SO4 e silice gel), da allacciare alla linea da analizzare e di un contenitore volumetrico a scatti in grado di determinare il volume d’aria in uscita.
fig.3 – metodo della pesata
Allacciando il tubo alla linea il contatore comincerà a registrare i metri cubi d’aria secca uscenti dal dispositivo in quanto l’aria umida in entrata avrà ceduto tutta l’acqua che contiene all’interno del tubo. Terminata l’acquisizione si stacca il tubo, se ne misura il peso e lo si confronta col peso iniziale.
Ciò che ne risulta è il peso dell’acqua catturata dal sale anidro.
L’impiego in laboratorio sottintende una certa preparazione tecnica per riuscire ad utilizzare al meglio l’apparecchio.
fig.4 – schema di
igrometro a condensazione
E’ costituito da tre parti:
o un pozzetto metallico, ovvero una vaschetta cilindrica di acciaio inox le cui pareti vengono raffreddate per ottenere una temperatura inferiore all’ambiente;
o
due termometri.
Il suo funzionamento si basa su un principio molto semplice del raffreddamento: sulla superficie del pozzetto in acciaio si forma un sottile velo di condensa (vapore acqueo); i due termometri misurano rispettivamente la temperatura dell’ambiente e quella della parete del cilindro definita temperatura di rugiada, grandezza termodinamica che si legge sul diagramma psicrometrico.
Successivamente, per ottenere una soluzione grafica, si analizza il diagramma psicrometrico con le due temperature prese in esame: si effettua uno spostamento a Trugiada costante (linea verticale) fino ad incontrare la curva per cui j è pari ad 1; quindi si segue la linea orizzontale corrispondente fino ad incontrare la linea a Tatmosfera costante: questo punto di intersezione indica lo stato fisico di nostro interesse.
fig.5 – diagramma psicrometrico per l’uso dell’igrometro a
condensazione
Piccolo apparecchio con uno o due display a cristalli liquidi che misura la temperatura e/o l’umidità relativa dell’aria.
Vi sono due tipi di igrometro elettronico che si distinguono per modalità di misurazione:
o Igrometro elettronico con sensori all’interno
o
Igrometro elettronico con 1 o 2 sondini che escono
dall’apparecchio e forniscono 2 diverse temperature/umidità o una più precisa
temperatura/umidità
Come
tutti elaboratori elettronici deve essere continuamente controllato, ma
tuttavia questo strumento nel rapporto costo prestazioni è il migliore.
fig.6 – schema
di igrometro elettronico con sondini
Le Fiale Dräger si utilizzano in un apparecchio che
si chiama rilevatore Dräger, strumento utilizzato dai vigili del fuoco. E’ costituito
da una pompa azionata a mano con molla di contrasto e da due terminali rigidi
per l’aspirazione e la fuoriuscita dell’aria. Il dispositivo si completa con una
fiala di vetro da montare su uno dei due terminali, di lunghezza cica dieci
centimetri, contenente dei granuli di materiale sensibile alla grandezza da
analizzare.
Prima di utilizzare la fiala, bisogna spezzare le
due punte in modo che l’aria possa entrare ed uscire. Dopo aver montato la
fiala al terminale, si effettuano un numero di pompate che sono usualmente
indicate sulla fiala stessa: ogni pompata permette al gas in esame di entrare.
fig.7 – pompa a mano e fiala
per il sistema Dräger
Questa operazione causa un particolare fenomeno: una
parte dei granuli contenuti all’interno della fiala cambia colore. Si può
leggere direttamente la misurazione che ci interessa, grazie allla scala
graduata del valore in esame che compare sulla parte mobile del dispositivo.
Questo strumento non è molto preciso, tuttavia
funziona a qualunque pressione. E’ possibile montarvi vari tipi di fiale a
seconda del tipo di analisi richiesto e del tipo di gas in esame. Vi sono
infatti delle fiale che forniscono il titolo, altre che forniscono la
percentuale di ossigeno o di azoto o di altro gas.
Occorre però tener presente che le fiale invecchiano
con la luce solare e sono soggette a scadenza.
Ø PSICROMETRO
O IGROMETRO DI ASSMAN
Lo
Psicrometro è lo strumento più preciso e accurato che esista in commercio, e in
più è anche facile da utilizzare.
Da questo
strumento è derivato l’uso del Diagramma Psicrometrico che viene fornito a
corredo dello strumento stesso (prima di questo veniva usato il Diagramma di
Molier). Questo strumento viene chiamato anche Igrometro di Assman per
ricordarne l’inventore Assman che non
era uno scienziato, ma bensì un tecnico.
Lo strumento
è costituito da una struttura in acciaio inox a forma di Y rovesciata e da due
termometri a mercurio uno detto a bulbo asciutto, ovvero un normale
termometro, e l’altro detto a bulbo bagnato perché ricoperto da
una garza bagnata (il bulbo è il rigonfiamento posto nella parte
inferiore del termometro).
fig.8 – psicrometro
E’ inoltre possibile che ci sia una ventola per
favorire l’afflusso d’aria nello strumento.
Il suo funzionamento è subordinato alla ventilazione
forzata del bulbo bagnato attraverso la ventola azionata da una molla o da un
motorino elettrico. Lo scopo di questa operazione consiste nel sollecitare
l’evaporazione dell’acqua di cui è imbevuta la garza.
All’utilizzo si ottengono due temperature Ta
e Tb( rispettivamente temperatura di bulbo asciutto e
temperatura di bulbo bagnato) che si trovano nella condizione Tb
< Ta .
Mentre l’acqua evapora vi è una riduzione del calore
latente di vaporizzazione.
Dal punto di vista termodinamico vi è un consumo di
energia: il termometro perde calore che viene acquistato dall’aria, ovvero
l’ambiente circostante. Quindi il termometro si raffredderà fino a quando il
processo di evaporazione non sarà terminato. Si è quindi potuto constatare un
flusso di massa dalla garza all’aria e un flusso di energia dall’aria alla
garza.
A questo punto l’osservatore può leggere due valori
di temperatura: la temperatura Tb sul termometro bagnato ci
fornisce il valore del punto di rugiada.
Attraverso il diagramma psicrometrico è possibile
ricavare il valore dell’umidità relativa partendo dalle due temperature.
Si fissano le due temperature sul diagramma
psicrometrico che riporta vari tipi di trasformazione; il caso in esame è una
transizione a temperatura di bulbo Tb costante sulla
saturazione adiabatica che si effettua quindi sul punto B del grafico
fino ad intercettare un punto che chiamerò A.
fig.9 – diagramma
psicrometrico
Queste linee sono in prima approssimazione ad entalpia
J costante e quindi la trasformazione stessa è avvenuta ad entalpia
costante.
1)
SCATOLONE ADIABATICO (Campo
dei Sistemi Aperti)
fig.10 – schema dello scatolone adiabatico
Dati:
Forniti i seguenti dati di ingresso, determinare
i corrispondenti dati di uscita:
o
punto 1:
Entra aria secca
e la portata in massa nel punto 1 è
MA1 = 400 Kgariasecca/h
e la temperatura
con cui entra in 1 è T1 = 32°C
mentre il grado
igrometrico in 1 è j1 = 0,8
o
punto 2:
La portata in
massa nel punto 2 è MA2 = 800 Kgariasecca/h
la temperatura
di entrata in 2 è T2 = 26°C
e il grado
igrometrico è j2 = 0,5
o
punto 3 – richiesta:
La portata in
massa nel punto 3 è MA3 = ?
la temperatura
di entrata in 3 è T3 = ?
e il grado
igrometrico è j3 = ?
Lo scatolone adiabatico, non avendo scambi con l’esterno, non è subordinato a nessuna forma di lavoro, né di massa, né di energia, per cui si posso impiegare le leggi di conservazione.
Quindi la
conservazione della portata in massa del vapore prevede la seguente equazione:
MV3 = MV1 + MV2
Grazie alla
definizione di Titolo si può scrivere:
MA3. X3 = MA1. X1 + MA2. X2 (a)
Calcolo ora i
Titoli:
o
punto 1:
X1 = 0,622 .. 0,622 = 0,0246 Kgvapore/Kgaria
o
punto 2:
X2 = 0,622 .. 0,622 = 0,0106 Kgvapore/Kgaria
con i valori PS(T1) = 0,04753 e PS(T2) = 0,03360 ottenuti dalle tabelle.
o
punto 3 - risposta:
Se nel punto 3,
ovvero all’uscita, l’umidità relativa j3
è minore di 1, si conserva la portata in massa di vapore; ipotizzando ciò e
ricordando l’equazione (a), si può
scrivere:
X3 = = 0,0153 Kgvapore/Kgaria
Per ottener la
temperatura effettuo un bilancio energetico; trascurando le variazionei di
energia posso scrivere la segente formula da cui è ricavabile l’entalpia specifica
J:
MA3. J3 = MA1. J1 + MA2. J2 (b)
Calcolo quindi
l’entalpia specifica con la seguente formula:
J = cPA .
t + X . (r0 + cPV . t) (c)
o
punto 1:
J1 = t1 + X1 .
(2500 + 1,9 . t1) = 32 + 0,0246 . (2500 + 1,9 .
32) = 95 KJ/Kgaria
o
punto 2:
J2 = t2
+ X2
. (2500 + 1,9 . t2) = 26 + 0,0106 . (2500 + 1,9 . 26)
= 53 KJ/Kgaria
o
punto 3 - risposta:
L’entalopia
specifica d’uscita si trova grazie all’equazione (b):
J3 = = 67 KJ/Kgaria
Dalla (c) è possibile ottenere la temperatura d’uscita:
J3 = t3
+ X3
. (2500 + 1,9 . t3)
t3
= = 27,9°C
Ora dobbiamo
ottenere il grado igrometrico, sapendo che:
PS(T3) = 0,03757 bar X3
= 0,622 .
Ricavando la relazione
inversa, trovo il grado igrometrico:
j3 == 0,64
Risolvendo
il problema per via grafica, il risultato di t3 (=28°C)
risulta abbastanza prossimo a quello trovato in precedenza. Esso si troverà su
di un punto del diagramma psicrometrico contenuto nel segmento congiungente gli
estremi, pari ai valori corrispondenti di t1 e t2:
fig.10 – soluzione grafica del problema
2)
CONDIZIONATORE D’ARIA
fig.11 – soluzione
grafica del problema
Dati:
Forniti i seguenti dati di ingresso:
o
Massa d’aria = 10 Kg che va
raffreddata
MTOT =10 Kg
o
punto 1 – situazione iniziale:
La temperatura iniziale è T1 = 30°C
Mentre il grado igrometrico al punto 1 è j1 = 0,7
o
punto 3 – situazione
finale:
La temperatura d’uscita è T3 = 10°C
Il grado igrometrico al punto 3 è j3 = 1
Richiesta:
Quanto calore è stato necessario per raffreddare? Q = ?
Quanta acqua è condensata fino al punto 3? MAcquaCondensata = ?
Svolgimento:
Per il 1° principio della termodinamica
H3 – H1 = Q
MA (J3 – J1) = Q
MT0T = 10 Kg = MA + MV = MA + X1 . MA = MA .
(1 + X1 )
Quindi:
X1 = 0,622 . . 0,622 = 0,019 Kgvapore/Kgaria
X3 = 0,622 . . 0,622 = 0,0079 Kgvapore/Kgaria
Da cui
posso trovare la massa d’aria secca:
MA = = 9,81 Kgaria
Ora,
sempre con la formula (c) dell’esercizio
precedente, posso trovare l’entalpia specifica:
J1 = t1 + X1 . (2500 + 1,9 . t1) = 30 + 0,019 . (2500 + 1,9 . 30)
= 78,58 KJ/Kgaria
J3 = t3 + X3 . (2500 + 1,9 . t3) = 10 + 0,0079 . (2500 + 1,9 . 10)
= 42,17
KJ/Kgaria
Quindi posso calcolare la quantità di calore che è stata necessaria per raffreddare:
Q = MA (J3 – J1) = -9,81 . (78,58 – 42,17) = - 357,2 KJ
Ora possiamo sapere
anche quanti Kg d’acqua sono condensati durante il raffreddamento:
MAcquaCondensata = MA . (X1 – X3) = 9,81 . (0,019
– 0,0079) = 0,109 Kg