Prima di considerare i cambiamenti di stato è bene scindere due tipi di sistemi presenti in natura, ovvero il sistema formato da una sostanza pura, come l’acqua, e il sistema chimicamente non puro, come ad esempio l’aria.
La materia per consuetudine
viene differenziata in tre stati di aggregazione:
-
solido
-
liquido
-
gassoso
Nel caso dell’acqua questi tre stati di aggregazione sono riassumibili (esemplificabili) in:
-
solido = ghiaccio
-
liquido = acqua limpida
-
gassoso
= vapor acqueo
Se consideriamo un cubetto di ghiaccio, contenuto all’interno di una cella, alla temperatura di –40° C e a questo somministriamo una certa potenza termica, otterrò un grafico del tipo sotto indicato:
Inizialmente vedo che la linea, ottenuta nel grafico, cresce seguendo una legge lineare data dal fatto che il calore specifico in 1s è:
Quando poi il ghiaccio si sarà sciolto, avremo una retta parallela all’asse delle ascisse, che nel nostro caso, rappresenta il tempo:
La retta
parallela all’asse del tempo, dipende dal calore latente di fusione.
Si chiama calore latente di fusione di
una sostanza, la quantità di calore necessaria per far fondere completamente
l’unità di massa di questa sostanza alla sua temperatura di fusione.
Es.:
Trova il calore di fusione
( ) del ghiaccio.
Ora che il ghiaccio è
passato dallo stato solido a quello liquido,
il grafico della temperatura è
cresciuto assumendo una pendenza
diversa da quella iniziale (ora infatti
non c’è più il calore specifico del ghiaccio ma c’è quello del liquido).
N.B. Il nostro litro di H2O può diventare alcune
centinaia di litri di vapore.
Fine Es.
Calore latente di
vaporizzazione:
Il valore della variazione
di temperatura giustifica la pendenza meno ripida della linea del grafico.
Il passaggio dell’acqua
dallo stato liquido allo stato di vapore si svolge a temperatura costante,
affinché questo avvenga bisogna fornire calore latente di vaporizzazione.
A questo punto non c’è più
liquido ma c’è solo vapore, si può quindi fare un altro cambiamento di fase. La
retta, quindi, crescerà con una pendenza che segue la legge:
Dopo questo cambiamento di
stato, non se ne hanno altri.
Il discorso fatto fino a qui è valido per tutte le
sostanze chimicamente pure, come l’acqua, il metano ( ) e l’anidride carbonica ( ).
Visto che ad ogni valore della pressione il diagramma si deforma, è possibile valutare tutti questi fenomeni utilizzando una superficie tridimensionale.
Definiamo quindi un sistema di assi cartesiani
ortogonali, su ognuno dei quali vengono riportati i valori di p, v e T, a cui
corrisponde un punto nel grafico; unendo poi tutti i punti si ottiene (per ogni
sostanza chimicamente pura) una superficie su cui ogni punto corrisponde ad un
particolare stato fisico di equilibrio del sistema.
Sulla superficie (p, v e T)
si distinguono tre regioni S, L e G (solido, liquido, gassoso). Oltre a queste
ne esistono altre caratterizzate dalla compresenza di due fasi di equilibrio.
Man mano che la temperatura
e la pressione crescono non avvengono più cambiamenti di fase visibili (non c’è
più differenza fra fase liquida e gassosa).
Assistiamo quindi a un
cambiamento di fase dallo stato liquido a quello gassoso senza ebollizione
(come nelle centrali elettriche, in cui uno scambiatore di calore porta l’acqua
liquida ad una pressione talmente alta da trasformarla in vapore).
Nella rappresentazione pratica si è scelto per, comodità, di considerare il sistema di riferimento (p-v) ottenendo così un diagramma a piano frontale.
Visto che i
cambiamenti di stato da solido a liquido non ci interessano, andiamo a rappresentare
la parte che va dagli 0° C in su.
Laddove nel grafico la temperatura e la pressione sono bloccate rispettivamente a 0,01° C e a 0,006112 bar, si colloca il punto triplo in cui avviene la coesistenza dei tre stati fisici in percentuali diverse.
Consideriamo ora il punto
critico e cioè il punto dove si incontrano la curva limite inferiore e quella
superiore.
La curva limite inferiore
corrisponde alla linea ac mentre la
curva limite superiore coincide con la linea cd.
Nel punto critico, giunti alla
pressione critica (pc) e mantenendo costante la temperatura critica (Tc)
assistiamo al passaggio dallo stato liquido a quello gassoso (e viceversa).
L’isoterma che passa per il
punto critico è detta isoterma critica, che nel punto presenta un flesso indicante
un cambiamento di pendenza.
Oltre al punto critico le
isoterme si comportano come i gas perfetti e quindi seguono la legge:
pv=RT in cui pv è costante.
Laddove non siamo in
presenza di gas perfetti bisogna usare una tabella che definisce la corrispondenza
fra temperatura e pressione.